Prima tempesta. Non una donna di meno, non una morta più

14,00 €

Autrice; Chávez Castillo Susana
Traduttrice: Concita De Gregorio
anno: 2024

Libro scelto dal gruppo di lettura “Fare femminismo”


Tradotte da Concita De Gregorio, le poesie di Susana Chávez Castillo, l’attivista che ha ispirato «Non una di meno». Le cinquantasette poesie di questo piccolo grande libro costituiscono l’intero corpus di una voce poetica destinata a essere ascoltata a lungo. Sono poesie scritte sul corpo; sono poesie sul vivere e sul precipitare, sulla corsa e sulla morte, sulla crescita e sull’amore; e sul disamore. In questi versi, Ciudad Juárez – il luogo in cui Susana Chávez ha vissuto tutta la sua breve vita – non è solo «la città più pericolosa del mondo», come è conosciuta ovunque: qui si può persino sentire il suono dei juke-box che arriva da qualche festa, la musica della radio per le strade, i suoni dei quartieri e della sua gente. E la voce che la descrive è forte anche quando si mostra debole, è cristallina anche quando sembra soffocata. Un libro che è stato pubblicato originariamente negli Stati Uniti dalla casa editrice diretta dal Premio Pulitzer Cristina Rivera Garza e che, nella vibrante traduzione di Concita De Gregorio, pubblichiamo in italiano per i suoi meriti letterari quanto per il suo valore civile.

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Autrice; Chávez Castillo Susana
Traduttrice: Concita De Gregorio
anno: 2024

Libro scelto dal gruppo di lettura “Fare femminismo”


Tradotte da Concita De Gregorio, le poesie di Susana Chávez Castillo, l’attivista che ha ispirato «Non una di meno». Le cinquantasette poesie di questo piccolo grande libro costituiscono l’intero corpus di una voce poetica destinata a essere ascoltata a lungo. Sono poesie scritte sul corpo; sono poesie sul vivere e sul precipitare, sulla corsa e sulla morte, sulla crescita e sull’amore; e sul disamore. In questi versi, Ciudad Juárez – il luogo in cui Susana Chávez ha vissuto tutta la sua breve vita – non è solo «la città più pericolosa del mondo», come è conosciuta ovunque: qui si può persino sentire il suono dei juke-box che arriva da qualche festa, la musica della radio per le strade, i suoni dei quartieri e della sua gente. E la voce che la descrive è forte anche quando si mostra debole, è cristallina anche quando sembra soffocata. Un libro che è stato pubblicato originariamente negli Stati Uniti dalla casa editrice diretta dal Premio Pulitzer Cristina Rivera Garza e che, nella vibrante traduzione di Concita De Gregorio, pubblichiamo in italiano per i suoi meriti letterari quanto per il suo valore civile.

Autrice; Chávez Castillo Susana
Traduttrice: Concita De Gregorio
anno: 2024

Libro scelto dal gruppo di lettura “Fare femminismo”


Tradotte da Concita De Gregorio, le poesie di Susana Chávez Castillo, l’attivista che ha ispirato «Non una di meno». Le cinquantasette poesie di questo piccolo grande libro costituiscono l’intero corpus di una voce poetica destinata a essere ascoltata a lungo. Sono poesie scritte sul corpo; sono poesie sul vivere e sul precipitare, sulla corsa e sulla morte, sulla crescita e sull’amore; e sul disamore. In questi versi, Ciudad Juárez – il luogo in cui Susana Chávez ha vissuto tutta la sua breve vita – non è solo «la città più pericolosa del mondo», come è conosciuta ovunque: qui si può persino sentire il suono dei juke-box che arriva da qualche festa, la musica della radio per le strade, i suoni dei quartieri e della sua gente. E la voce che la descrive è forte anche quando si mostra debole, è cristallina anche quando sembra soffocata. Un libro che è stato pubblicato originariamente negli Stati Uniti dalla casa editrice diretta dal Premio Pulitzer Cristina Rivera Garza e che, nella vibrante traduzione di Concita De Gregorio, pubblichiamo in italiano per i suoi meriti letterari quanto per il suo valore civile.

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