Questa raccolta di racconti trae ispirazione da un lembo di mare sul quale si manifesta un fenomeno ottico noto come «Fata Morgana». Proprio come la maga della leggenda arturiana induceva i naviganti al disastro attirandoli tra gorghi e strettoie con miraggi ipnotici, così quest'illusione visiva distorce gli oggetti sulla terraferma, proiettandone il riflesso che si addensa e orbita nell'aria in immagini inquiete, impalpabili, chimeriche. Questo straordinario effetto evoca un'altra chimera, quella del Ponte sullo Stretto, apparso e scomparso come nube all'orizzonte nelle giravolte politiche degli ultimi 54 anni. Un progetto nato e cresciuto con un corredo di retorica colonialista che, nell'altalenante esigenza di salvare un Meridione infantilizzato e reso subalterno, ignora non solo le questioni di giustizia sociale più urgenti, ma anche le voci dissenzienti che respingono un futuro imposto violentemente. …In questo volume, a rammentarci la forza e la necessità dell'autodeterminazione sono le donne strettesi, che compiono qui un atto rivoluzionario: uniscono le sponde attraverso narrazioni plurali e incarnate, affermando il diritto di scegliere per i propri territori geografici e umani. Dalla Prefazione di Claudia Fauzia
Saranno presenti le autrici CollettivA STRETTESE