L'ISOLA DOVE VOLANO LE FEMMINE

18,00 €

Autrice: Marta Lamalfa
anno: 28 Maggio 2024

Libro scelto per il gruppo di lettura online “Esordi letterari. tribuk Edition”, incontro il 30 settembre ore 21.00 su google meet.


Alicudi,1903.
Caterina guarda il corpo gelido e duro come una crosta di pane di Maria, la sua gemella, e pensa che da quel momento la sua vita cambierà per sempre. Se l’è portata via un male cattivo e tutti nella sua famiglia pensano sia colpa di Salvatore, un giovane che sconta il conflitto politico al Castello di Lipari, e vuole fare la rivoluzione.
Ora che Maria non c’è più, anche se la stanza di Caterina si è allargata, la vita è diventata molto più stretta: lavora nei campi di Don Nino fino al tramonto, consegna le acciughe sotto sale con l’asino e aiuta la mamma con le fatiche di casa, aspettando il giorno in cui tutte le femmine della famiglia si riuniscono per impastare il pane, l’unico momento che le piace davvero.
Da qualche tempo, però, dalla segale dell’isola sono spuntati dei piccoli carini neri come il carbone, tizzonara la chiamano in paese. All’inizio non s’erano fidati a mangiarla, ma adesso non è rimasto altro, così anche Caterina butta giù quei morsi duri e dall’odore di morte. Forse però in quei bocconi dolorosi c’è la chiave per scappare da un presente sempre più solitario, e raggiungere la magare, le streghe che volano nude fino a Palermo, ridendo sguaiate, nell’estrema libertà della notte.
Non capita solo a lei di vedere cose che al risveglio sono sparite, ma anche al resto della famiglia e ai settecentotredici arcuerai che vivono sull’isola.
Ma per tutti verrà il momento di tornare alla realtà.

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Autrice: Marta Lamalfa
anno: 28 Maggio 2024

Libro scelto per il gruppo di lettura online “Esordi letterari. tribuk Edition”, incontro il 30 settembre ore 21.00 su google meet.


Alicudi,1903.
Caterina guarda il corpo gelido e duro come una crosta di pane di Maria, la sua gemella, e pensa che da quel momento la sua vita cambierà per sempre. Se l’è portata via un male cattivo e tutti nella sua famiglia pensano sia colpa di Salvatore, un giovane che sconta il conflitto politico al Castello di Lipari, e vuole fare la rivoluzione.
Ora che Maria non c’è più, anche se la stanza di Caterina si è allargata, la vita è diventata molto più stretta: lavora nei campi di Don Nino fino al tramonto, consegna le acciughe sotto sale con l’asino e aiuta la mamma con le fatiche di casa, aspettando il giorno in cui tutte le femmine della famiglia si riuniscono per impastare il pane, l’unico momento che le piace davvero.
Da qualche tempo, però, dalla segale dell’isola sono spuntati dei piccoli carini neri come il carbone, tizzonara la chiamano in paese. All’inizio non s’erano fidati a mangiarla, ma adesso non è rimasto altro, così anche Caterina butta giù quei morsi duri e dall’odore di morte. Forse però in quei bocconi dolorosi c’è la chiave per scappare da un presente sempre più solitario, e raggiungere la magare, le streghe che volano nude fino a Palermo, ridendo sguaiate, nell’estrema libertà della notte.
Non capita solo a lei di vedere cose che al risveglio sono sparite, ma anche al resto della famiglia e ai settecentotredici arcuerai che vivono sull’isola.
Ma per tutti verrà il momento di tornare alla realtà.

Autrice: Marta Lamalfa
anno: 28 Maggio 2024

Libro scelto per il gruppo di lettura online “Esordi letterari. tribuk Edition”, incontro il 30 settembre ore 21.00 su google meet.


Alicudi,1903.
Caterina guarda il corpo gelido e duro come una crosta di pane di Maria, la sua gemella, e pensa che da quel momento la sua vita cambierà per sempre. Se l’è portata via un male cattivo e tutti nella sua famiglia pensano sia colpa di Salvatore, un giovane che sconta il conflitto politico al Castello di Lipari, e vuole fare la rivoluzione.
Ora che Maria non c’è più, anche se la stanza di Caterina si è allargata, la vita è diventata molto più stretta: lavora nei campi di Don Nino fino al tramonto, consegna le acciughe sotto sale con l’asino e aiuta la mamma con le fatiche di casa, aspettando il giorno in cui tutte le femmine della famiglia si riuniscono per impastare il pane, l’unico momento che le piace davvero.
Da qualche tempo, però, dalla segale dell’isola sono spuntati dei piccoli carini neri come il carbone, tizzonara la chiamano in paese. All’inizio non s’erano fidati a mangiarla, ma adesso non è rimasto altro, così anche Caterina butta giù quei morsi duri e dall’odore di morte. Forse però in quei bocconi dolorosi c’è la chiave per scappare da un presente sempre più solitario, e raggiungere la magare, le streghe che volano nude fino a Palermo, ridendo sguaiate, nell’estrema libertà della notte.
Non capita solo a lei di vedere cose che al risveglio sono sparite, ma anche al resto della famiglia e ai settecentotredici arcuerai che vivono sull’isola.
Ma per tutti verrà il momento di tornare alla realtà.

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