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Libri La costituzione a pezzi. Come cambiare la nostra carta restando antifascisti
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La costituzione a pezzi. Come cambiare la nostra carta restando antifascisti

14,00 €

Un paese democratico può cambiare la propria costituzione al mutare dei tempi, ma solo se c'è un progetto chiaro e condiviso e un obiettivo da raggiungere che migliori la vita di tutti. È dunque necessario passare dalla sacralità alla ritualità quotidiana della Costituzione, anche nel caso la si voglia cambiare: perché modificarla è possibile, a patto di sapere dove vogliamo andare e da dove siamo partiti.

Le riforme costituzionali attualmente in discussione in Italia sono al cuore del dibattito politico, in vista di possibili referendum costituzionali ai quali tutti noi cittadini saremo chiamati a rispondere. Per capire quello che sta succedendo bisogna conoscere le vicende degli ultimi anni. Attraverso la storia italiana e l'analisi di esperienze straniere, Anna Mastromarino fornisce in questo libro gli strumenti per comprendere a cosa serva una costituzione, come sia corretto «usarla» e quali spinte inducano una società a darsi delle regole condivise. Perché una costituzione non è un testo immutabile ed eterno, è un patto condiviso tra tutti i cittadini e le cittadine per operare all'interno di regole certe e impedire soprusi da parte del potere. E la Costituzione italiana è un'opera certo mirabile, ma è un po' retorico definirla «la più bella del mondo» e difenderne la lettera se poi non sappiamo cogliere sino in fondo le sue sfide quotidiane.

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Un paese democratico può cambiare la propria costituzione al mutare dei tempi, ma solo se c'è un progetto chiaro e condiviso e un obiettivo da raggiungere che migliori la vita di tutti. È dunque necessario passare dalla sacralità alla ritualità quotidiana della Costituzione, anche nel caso la si voglia cambiare: perché modificarla è possibile, a patto di sapere dove vogliamo andare e da dove siamo partiti.

Le riforme costituzionali attualmente in discussione in Italia sono al cuore del dibattito politico, in vista di possibili referendum costituzionali ai quali tutti noi cittadini saremo chiamati a rispondere. Per capire quello che sta succedendo bisogna conoscere le vicende degli ultimi anni. Attraverso la storia italiana e l'analisi di esperienze straniere, Anna Mastromarino fornisce in questo libro gli strumenti per comprendere a cosa serva una costituzione, come sia corretto «usarla» e quali spinte inducano una società a darsi delle regole condivise. Perché una costituzione non è un testo immutabile ed eterno, è un patto condiviso tra tutti i cittadini e le cittadine per operare all'interno di regole certe e impedire soprusi da parte del potere. E la Costituzione italiana è un'opera certo mirabile, ma è un po' retorico definirla «la più bella del mondo» e difenderne la lettera se poi non sappiamo cogliere sino in fondo le sue sfide quotidiane.

Un paese democratico può cambiare la propria costituzione al mutare dei tempi, ma solo se c'è un progetto chiaro e condiviso e un obiettivo da raggiungere che migliori la vita di tutti. È dunque necessario passare dalla sacralità alla ritualità quotidiana della Costituzione, anche nel caso la si voglia cambiare: perché modificarla è possibile, a patto di sapere dove vogliamo andare e da dove siamo partiti.

Le riforme costituzionali attualmente in discussione in Italia sono al cuore del dibattito politico, in vista di possibili referendum costituzionali ai quali tutti noi cittadini saremo chiamati a rispondere. Per capire quello che sta succedendo bisogna conoscere le vicende degli ultimi anni. Attraverso la storia italiana e l'analisi di esperienze straniere, Anna Mastromarino fornisce in questo libro gli strumenti per comprendere a cosa serva una costituzione, come sia corretto «usarla» e quali spinte inducano una società a darsi delle regole condivise. Perché una costituzione non è un testo immutabile ed eterno, è un patto condiviso tra tutti i cittadini e le cittadine per operare all'interno di regole certe e impedire soprusi da parte del potere. E la Costituzione italiana è un'opera certo mirabile, ma è un po' retorico definirla «la più bella del mondo» e difenderne la lettera se poi non sappiamo cogliere sino in fondo le sue sfide quotidiane.

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